venerdì 1 aprile 2011

RESOCONTO NON UFFICIALE DELLA MANIFESTAZIONE “DOCENTI ABILITANDI E ABILITATI PER LE G. a E.”

(Il resoconto ufficiale lo potete leggere qui: http://www.orizzontescuola.it/node/14823)

Cari colleghi e amici, è con gioia e con orgoglio che ripenso alla giornata di martedì 29 marzo a Roma. Si è trattato di un evento importante per la Scuola pubblica italiana, che potrà godere di un futuro luminoso proprio grazie a docenti come voi.
Il 29 marzo, durante il mio viaggio di ritorno verso Bologna, ho intuito il significato profondo della manifestazione: siamo riusciti finalmente a far comprendere fino in fondo la complessa situazione che ci riguarda ai nostri politici, perché mai prima di martedì scorso qualcuno aveva consegnato una documentazione cartacea così dettagliata e minuziosa sul nostro caso: un documento di 20 pagine che nei prossimi giorni potrebbe forse essere usato dal Governo come traccia per elaborare un disegno di legge per risolvere i problemi che la chiusura delle GaE ha causato.

Oggi non vi so dire con certezza se entreremo nelle GaE, ma so che dal giorno della manifestazione tra di noi si è creato un legame indissolubile, che potrà continuare e crescere di qualità fino a quando non  avremo ottenuto l’ingresso nelle GaE di tutti gli immatricolati ai corsi abilitanti attivati dal Governo dal 2007 al 2010!

Quali potrebbero essere le nostre prossime azioni? Innanzitutto, mentre aspetteremo di sapere che cosa vorrà fare il Governo con le GaE, penso che gli oltre 15000 docenti di SFP potrebbero cominciare a unirsi velocemente come già stanno facendo a Roma, per formare una rete ancora più compatta che si estenda su tutto il territorio nazionale e che inizi a diffondere informazioni finalmente corrette: la disinformazione, purtroppo, rimane il nostro primo punto debole… I rapporti umani e il dialogo sono più importanti di internet e di facebook: iniziate a preparare un’assemblea al mese per spiegare a voce ai vostri colleghi ciò che li aspetterà al termine dei loro percorsi di studi: disoccupazione e rassegnazione, oppure lavoro perché si è lottato per far valere i propri diritti?

Negli ultimi 2 anni mi sono reso conto che occorre essere rappresentati da un sindacato per poter vincere le battaglie con il Governo e per combattere la sfiducia crescente che ogni giorno si nasconde dietro l’angolo. A Roma, parlando con i politici e soprattutto con l’onorevole Aprea, ho scoperto l’esistenza di enormi interessi che si celano dietro una precisa volontà di non farci entrare nelle GaE. Tali interessi sono talmente grandi da farmi pensare che fino a martedì scorso io sia sempre stato un perfetto ingenuo: non sono i rappresentanti di Governo i nostri maggiori oppositori, bensì i nostri colleghi già inseriti nelle GaE, il più delle volte ignari e strumentalizzati dai sindacati confederali che giustamente li tutelano ma che ingiustamente vogliono mantenere “cristallizzate” le loro posizioni nelle GaE, andando a ledere il concetto supremo che riguarda la “parità di diritti” tra lavoratori. L’ignoranza va combattuta con la perseveranza che abbiamo dimostrato di avere tutti insieme martedì scorso di fronte al M.I.U.R. Da soli non si può stare, ma almeno si può scegliere di farsi delegare da persone che tutelino prima di tutto i diritti costituzionali e la giustizia.

Posso anticiparvi che se il Governo non dovesse provvedere al nostro inserimento in GaE verranno elaborati nuovi ricorsi patrocinati dall’Anief, questa volta studiati a puntino direttamente con il legale Walter Miceli. In 2 anni entrambi siamo diventati molto esperti in materia e sto progettando un nostro incontro per ipotizzare il trasferimento di alcuni ricorsi 7.1, 7.2, 7.3 e 7.3bis presso il Giudice del Lavoro, senza escludere la possibilità di farne partire altri. Questa mattina l’avvocato Miceli ha rilasciato un’intervista entusiasmante che giudico di portata storica e che vi consiglio di leggere più volte, con molta attenzione: http://www.anief.org/content_pages.php?pag=1141&sid

Nonostante la situazione nella quale ci troviamo, martedì 29 marzo a Roma abbiamo tutti manifestato con gioia, allegria e con un sorriso: questa era la manifestazione che volevo vedere, e posso affermare con certezza che è stata la manifestazione più bella alla quale io abbia mai partecipato!

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